Le nostre storie

Giove e i suoi mille pensieri.

Giove, il padre di tutti gli dei, un giorno decise di fare una vacanza per concedersi un momento di tranquillità, e decise di lasciare tutte le cose negative in un vaso.
Prima di andare in vacanza diede tutte le raccomandazioni agli Dei, e poi partì.
Per sicurezza Giove aveva affidato a una donna di nome Pandora il suo vaso.
Le aveva detto che non doveva per nessun motivo aprire il vaso, e le ordinò di andare sulla Terra per custodirlo meglio.
Dopo un paio di giorni dall' arrivo di Pandora sulla Terra arrivò Hermes il messaggero degli Dei con un messaggio da parte di Giove.
Nel messaggio c' era scritto che Pandora doveva aspettare ancora qualche mese perché aveva trovato una divergenza.
Dopo aver letto il messaggio Pandora non ce la fece più ad aspettare e volle aprire il vaso.
Hermes provò a farle cambiare idea e a fermarla, ma non ci fu verso.
Cosi Pandora, impaziente, apri il vaso.
Ad un certo punto il cielo si oscurò e invece di uscire cose belle da quel vaso uscirono solo le sofferenze che Giove aveva depositato nel vaso.
Da quel giorno la Terra scoprì che cos' era la sofferenza.

Scritto da Alessandra Cozza e Maria Evelina Dell' Omo

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Presentazione:

Questa è una fiaba molto diversa da tutte le fiabe che avete letto fino adesso, perchè vi fa capire il significato della vita e vi aiuta a dare il meglio di voi per aiutare le persone che nella vita non hanno avuto niente.
Siete voi bambini che dovete ricordare ai vostri genitori il vero significato dell'amore altrui.
Siate fieri di aiutare qualcuno perché chi aiuta gli altri è capace di cambiare il mondo con un piccolo gesto.
Buona lettura, spero che la mia fiaba vi resti nel cuore...

L'amore altrui:

C'era una volta, in un piccolo paesino della Calabria, una famiglia povera la cui trattava di aiutare gli altri pur non avendo niente.
Questa famiglia insegnava a i propri figli che aiutare le persone è la cosa più bella del mondo.
In un tardo pomeriggio la loro figlia Yasmin era uscita , per andare a trovare una signora anziana  e malata per offrirgli il suo aiuto.
Durante il passaggio da casa sua a casa della vecchietta , Yasmin incontra per la strada un vecchietto che la saluta e le chiede dove stava andando.
Lei rispose che stava andando a trovare una vecchietta musulmana molto malata.
Allora il vecchietto disse: " Cosa stai facendo? è una cosa sbagliata aiutare le persone diverse da te , potresti prenderti qualche malattia e immischiarla a tutti noi".
In quel momento Yasmin pensò che il vecchietto era una persona incomprensibile perché non riusciva a capire ciò che la ragazzina stava facendo per quella donna indifesa.
Dopo aver aiutato la signora la fanciulla decise di tornare a casa.
La vecchietta la ringraziò e li disse: " Grazie per il tuo aiuto e perché sei l'unica persona che mi abbia dimostrato un pò di amore.
Ritornando a casa la ragazzina ritrovò nuovamente il vecchietto e gli disse :" Scusate, con tutto rispetto, io penso che le persone sono tutte uguali aldilà del colore della pelle o dal paese da cui vengono e in tutte le parti del mondo ci sono malattie per questo ci sono le medicine per curarle.
Se tutte le persone la pensassero come voi la vita sarebbe diversa perché , secondo me è grazie a le culture diverse che noi ci arricchiamo con la loro conoscenza".
Detto ciò il signore disse alla ragazzina: " Sono le persone come te che riusciranno a cambiare il mondo con i loro insegnamenti, ammetto di aver sbagliato ma è grazie a te che ho capito l'errore.
Grazie".
Commento: Adesso avete capito ragazzi? La vita non è solo ricevere, ma è anche dare tutto quello che hai per aiutare gli altri. E l'amore è la cosa più bella, si l'amore altrui, l'amore per le persone che se lo meritano veramente.
Storia scritta da Beatriz Galiano Dranguet e Trinidad Tarsitano

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Alexsangel, suo fratello PierLulù e Babbo Natale...
Alexsangel e PierLulù per tanto tempo hanno creduto che Babbo Natale esistesse..
Come tutti gli anni il 24 notte Alexsangel e PierLulù si misero in cucina per aspettare Babbo Natale, aspettarono per tanto tempo ma non arrivò nessuno. La mattina seguente si alzarono tristi e la mamma e il padre gli chiesero perché erano così ma loro non gli risposero. Andarono a vedere sotto l'albero e trovarono due grandissimi pacchi:
-Cosa??? I regali??
-Come è possibile??Siamo rimasti svegli tutta la notte!!!
-Andiamo a chiedere a mamma se ha visto qualcuno portare i regali..
-Mamma hai visto chi ha portato i regali???
-E' stato Babbo Natale!!
-Come, siamo rimasti svegli tutta la notte!
-Lui come al solito non si fa vedere da nessuno, se no il segreto svanisce!!
-Allora la prossima volta guarderemo meglio!!!
-Ora scartate i regali, vi piaceranno di sicuro!!
-Tu che ne sai mamma???
-Gliel' ho detto io a Babbo Natale...
I bambini insospettiti vanno ad aprire i regali. Appena aperti trovarono tutte le cose che avevano chiesto però rimasero in dubbio per le cose dette dalla mamma...
I ragazzi aspettarono con ansia il prossimo Natale, la notte del 24 rimasero svegli senza farsi vedere dai genitori. Ad un tratto videro la mamma mettere i regali sotto l'albero, allora scoprirono che Babbo Natale non è mai esistito e che erano i genitori... Però loro per non far dispiacere i genitori fecero finta di credere ancora in Babbo Natale!

Questa storia FANTASTICA è stata creata da: Sabrina Liserra, Angela Remusso, Pierpaolo Giglio e Luigi Giglio!! =)

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IL PRINCIPE E LA PRINCIPESSA

C'era una volta un principe che faceva di tutto per sposare la principessa del castello incantato. La principessa e il principe si amavano a vicenda. Ma il principe doveva sconfiggere il padre della principessa perché ostacolava il loro amore. Anche il padre della principessa cercava di combatterlo, ma si ritira perché il principe era troppo forte. Il re teneva la principessa rinchiusa nel castello. Dopo tanti combattimenti il principe entrò nel castello e riuscì a liberare la principessa. Finalmente il principe sconfisse il padre della principessa e così si sposarono.

Storia scritta da Pierpaolo Giglio
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Il Potente Re


Tanto tempo fa nella provincia di Sibari esisteva una città di nome Atlantide, questa città era conosciuta per la sua bellezza e la sua ricchezza. Uno dei due tempi era dedicato a Ruffo Raffaele il quale era un potente re che ancora oggi dominava sulla dispersa Atlantide, precisiamo che non c'era solo il suo tempio ma anche il tempio dedicato alla dea Tiziana. Questo tempio era molto più grande e ornato di oggetti in avorio. Ora vi chiederete se andando a Sibari troverete questa stupenda città. Non lo sa nessuno se esiste ancora questa città, esiste però una parola magica per far sì, secondo alcuni, che la città appaia. Noi sapremo se esiste davvero solo se il potente re si farà vivo e ci condurrà a Sibari per vedere la dispersa Atlantide.
Storia scritta da Migliano Sara, Ottolenghi Enrichetta, Fraticola Emilia. :) :) :)


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Il venditore di acciarini

C'era una volta un venditore di acciarini che oltre a venderli si prendeva quelli rotti per aggiustarli, un giorno arrivo a lui un acciarino d'oro che mancava di un pezzo, allora dopo aver trovato il pezzo e dopo averlo provato si accorse che era magico e che valeva molti soldi. Molti giorni dopo Federico cioè quello che prima aveva l'acciarino andò dal venditore e non lo trovò più. Il venditore era il marito della strega quindi subito lo portò a lei per nasconderlo e dopo qualche giorno se lo andò a fonderlo per fare soldi. La strega era vecchia piena di brufoli e di rughe e aveva 60 anni  e disse a Federico  che se voleva i soldi dell'acciarino doveva superare alcune prove: una consisteva che Federico doveva calarsi in un pozzo pieno d'acqua per prendere i sodi; la seconda doveva combattere con un leone; e l'ultima consisteva  che doveva pulire tutto il castello della strega per un mese. Federico fece tutte queste cose richieste dalla strega e così prese tutti i soldi.

Storia scritta da : Luigi Arena e Luigi Giglio

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Adduvi ghedi u cuviarchiu ?
All’inizio dei tempi nell’universo dominava il  caos. La terra non esisteva, gli dei vagavano senza avere un luogo dove abitare.  Apollo, il Dio più intelligente si auto creò, subito dopo creò Euridice. I due si sposarono perché erano gli unici ad esistere sulla Terra. Dopo il loro matrimonio si auto generò anche Zeus. Dopo poco tempo si generò il Dio della sapienza, Icaro,  che creò la Terra, gli umani e gli altri Dei.
Gli antichi antenati racchiudevano in un vaso le memorie del Paese di provenienza. Solo Apollo sapeva dove era nascosto il vaso.  Le persone sulla terra erano diverse, in preda a mille cose da fare, al lavoro e alle vicissitudini della vita reale, però avevano una grande ricchezza: vivevano in pace tra loro. Un giorno Euridice scoprì sul fondale marino un vaso e, incuriosita, lo portò a casa ripulendolo. In preda alla curiosità lo aprì e, dopo un fortissimo terremoto, si sprigionò un’ ondata di urli che inondò tutta la terra. Il coperchio di questo vaso volò insieme a quell’onda improvvisa di urli. Ancora oggi gli Dei lo stanno cercando, per racchiudere nel vaso il male, rappresentato da quegli urli, e chiuderne il coperchio, per riportare all’umanità il benessere di un tempo lontano.
Chiara Rizzo, Enrichetta Ottolenghi, Emilia Fraticola e Sara Migliano. 
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I due babbo natale e le due befane.

Era la notte del 24 dicembre cioè la vigilia di Natale. I due babbo natali stavano andando a consegnare i regali, quando due befane malefiche, mezze befane e mezze robot di nome SL12 e AR12 che fecero cadere il carico di regali ai due babbo natali, quindi dichiararono guerra. I due si arrabbiarono e avrebbero voluto punirle. Siccome non volevano farle del male, le presero per le orecchie e le costrinsero a prendere i regali. Le befane si misero a piangere come due bambine piccole quando vogliono il latte e allora i due babbo natali si scusarono con loro solo per farle smettere di piangere. Le due raccolsero i regali e tornarono a casa piangendo. Cosi, due babbo natali riuscirono a consegnare i regali in tempo a tutti i ragazzi del mondo.

Giglio Pantaleo.
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KALAMI E IL SUO FUTURO...
<Non ho un futuro, non so dove sia la mia famiglia, il momento peggiore del giorno è quando penso al mio futuro>. Queste parole sono state dette da Kalami un ragazzo di 15 anni congedato dopo sei anni di militanza in un esercito del Congo. Kalami è stato costretto ad uccidere uomini non sapendo neanche perché faceva tutto questo. Non aveva frequentato nessun tipo di scuola, non sapeva come sarebbe stato il suo futuro. La famiglia forse non c’era più oppure era molto lontana da lui. Io penso che non dobbiamo avere paura di sbagliare, non ci può obbligare nessuno a fare delle scelte, ognuno (se può) deve realizzare i propri sogni. Forse il sogno più grande di Kalami era di trascorrere delle belle giornate con la famiglia o con gli amici ecc… Egli aveva paura di restare da solo di non trovare più amici. Lui come tanti altri ragazzi in sei anni aveva visto solo uomini cadere a terra, edifici che venivano bombardati e gente che si disperava perché sapeva di non tornare più a casa. Noi ragazzi di oggi non apprezziamo tutto ciò che ci circonda non pensando a quelle povere  persone che non hanno niente...
EMILIA FRATICOLA
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