I miti

 ALLA RICERCA DELL'ISOLA DI ATLANTIDE


All'inizio dei tempi Zeus uccise suo padre Crono, e vincendo la lotta tra i titani, si impose tra gli dei comandandoli tutti.
Poco tempo dopo tre dei: Zeus, Poseidone e Ade si divisero il mondo. Il primo prese il comando dei cieli, il secondo si impossessò delle acque marine, il terzo prese il comando degli inferi. Mentre sull'Olimpo succedeva tutto questo, sulla Terra una fiorente civiltà si stava evolvendo e si stava organizzando  in una meravigliosa città.
In questa città vivevano all'incirca 500 persone. Nella città c'era molta lavoro, un'economia fiorente, delle leggi stabili, i cittadini vivevano in modo semplice  ma erano persone piuttosto benestanti.
Dopo 100 anni gli dei, placarono la loro ira e, dopo essersi riappacificati, si accorsero della piccola città di Atlantide e della sua fiorente civiltà. Incominciarono a diventare gelosi della città, perché erano diventati così ricchi da costruire intere case in oro, l'oro infatti abbondava a tal punto di essere buttato come spazzatura.
Gli dei si ingelosirono e incominciarono a far abbattere grandi catastrofi su Atlantide. Dopo qualche anno la città  non era come quella degli anni precedenti. Infatti tutto il suo grande splendore era andato perduto come le case in oro e la metà dei suoi abitanti. Il peggio arrivò solo dopo pochi mesi di schiavitù e lunghe sofferenze. Gli dei decisero di far eruttare il grande vulcano Thera e con lui far abbattere sulla città, non solo la furia del vulcano, ma anche un immenso tsunami che sommerse la città per sempre.
Solo molti secoli dopo Platone, un filosofo greco, scoprì  qualche indizio sulla misteriosa scomparsa della città di Atlantide, e decise di indagare sull'accaduto.
Dopo la morte di Platone si continuò a cercare la città sommersa infatti lo si fa ancora oggi....

Di Luigi Arena e Luigi Giglio

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Il discendente di Atlantide
Un giorno Paolo e Maria stavano cenando quando ad un tratto qualcuno bussò alla porta. Maria andò ad aprire e davanti alla porta  trovò un cesto, lo prese e vide che dentro c’era un bambino. Rimase ad osservarlo per un po’ e subito chiamò suo marito Paolo e allarmato corse da lei. Loro non sapevano cosa fare ma a un certo punto il bambino iniziò a piangere. “Forse ha fame?” disse Maria “Forse ha freddo ?”. Cosi lo tolsero dalla cesta e lo sistemarono in un angolino sul divano avvolgendolo in una coperta. Smise di piangere. I due erano indecisi se chiamare la polizia o adottarlo, ma visto che non potevano avere figli, decisero di adottarlo. Guardando bene il bambino si accorsero che aveva un braccialetto in bronzo su cui c’ era scritto: ”Idros Principe di Atlantide”. I due  neogenitori non avevano mai sentito nominare il nome Atlantide, cosi dopo essersi  informati, scoprirono che Atlantide era una città esistita milioni di anni fa  che scomparve per colpa di una eruzione che causò un maremoto. Col tempo Idros crebbe, e i genitori gli nascosero sempre la verità fino a qundo, un giorno, la sua professoressa gli diede il di ricostruire il proprio albero genealogico. Così il nostro protagonista conobbe tutta la storia.  All’ inizio Idros ci rimase male, poi li perdonò e decise di partire alla ricerca della sua terra. Salutò i suoi genitori e partì.  Da allora Idros non è più tornato.
 
Mariaevelina Dell'omo, Alessandra Cozza
 
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